Riapriamo. Di nuovo. Bello, importante, necessario, sì ma anche lievemente destabilizzante, un po’ spaventoso, “strano”. Abbiamo passato mesi a desiderare di “essere di nuovo liberi” e ora che possiamo vivere le cene fuori, le serate fino a tardi, le giornate al mare qualcosa dentro di noi freme e, forse, non è solo desiderio.
Perché in fondo si parla sottilmente anche di un’altra riapertura, quella del 2020, e di tanti altri “ritorni alla vita”, diversi nella concretezza ma forse profondamente simili, che abbiamo vissuto.
Forse oggi riaprirci ci spaventa, come fare spazio ad un nuovo amore, realizzare un nuovo progetto, trasferirsi in una nuova casa.
Perché sentiamo la spinta, il desiderio ma anche il freno, la paura che le cose non vadano come vorremmo, di rimanere delusi ancora e doverci richiudere di nuovo, come è già successo. Allora, senza neanche avere il tempo di pensarlo, quella paura si concretizza così repentinamente da far scattare in automatico una chiusura preventiva. Non quella dei locali, delle regioni, del coprifuoco, ma quella del nostro mondo interno che è, senza dubbio, più grave e più pericolosa.
Scompare un “pezzetto” di noi e in un attimo ci sembra di tornare indietro.
Ad un anno fa ma anche a tutti i momenti della nostra vita in cui “sarebbe potuto essere ma non è stato”. Scompare quella parte di noi che è desiderio, possibilità, vita, l’interesse sembra meno forte, i progetti meno entusiasmanti e pensiamo che alla fine stiamo bene anche così, un po’ chiusi, un po’ scettici, un po’ anestetizzati. E non è vero.
Ce lo dicono Doc e Marty e lo sappiamo molto bene anche noi.
Tornare al passato è importante, non per rimanerci ancorati con la paura di continuare a ripeterlo incessantemente, né tantomeno con il delirio di poterlo modificare. Tornare al passato è importante per ricordare, ricordare noi, la nostra storia fatta di tutti quei “pezzetti” che non abbiamo fatto scomparire e che messi insieme ci fanno vivere tutto in modo diverso.
Sembra uguale e invece è diverso, se siamo diversi noi. Se siamo diversi noi, non è passato, è presente. E può essere futuro.