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Ricordiamoci del 2020. Sembra strano ma spesso pensiamo che per superare i momenti brutti sia necessario cancellarli, metterci una croce sopra, dimenticarli. Chiudiamo gli occhi e voltiamo la testa dall’altra parte per non vedere quello che ci mette in difficoltà, illudendoci che sia così semplice far sparire tutto.

“Se non lo guardo non esiste”, “Se non ci penso poi scompare”, “Se non lo affronto non diventa reale”.

Sembra assurdo ma questo potere gli esseri umani lo hanno davvero: possono cancellare, psichicamente, una realtà, un avvenimento, un pensiero, una persona. 

Solo che eliminando quello che li fa stare male, il ricordo di giorni tristi, il pensiero di qualcosa che li agita, l’esistenza di una persona che li ha messi in difficoltà, inevitabilmente scompare anche una parte di loro, anni di esperienze e ricordi, momenti di vita e di crescita.

Sembra paradossale ma il problema di risolvere i periodi difficili e i dispiaceri passandoci sopra la gomma da cancellare, è che poi si cancella tutto. Il brutto e il bello, la difficoltà e la possibilità, il dolore e la capacità di affrontarlo e superarlo. Ed è per questo che poi, quando affrontiamo quello che viene dopo scopriamo di non essere più in grado di fare nulla, ci sentiamo persi proprio perché quella gomma da cancellare si è portata via anche una parte di noi che non era male ma era vita.

È semplice, e noi psicologi dovremmo saperlo bene, ed è il motivo per cui non possiamo permetterci in alcun modo di pensare che l’anno appena concluso vada dimenticato. Ricordiamoci del 2020, per far sì che il 2021 sia migliore.

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